LONZETTA DI FICO
La storia della lonzetta di fico si perde nella notte dei tempi.
Anticamente si usava raccogliere tutti i fichi che generosamente offriva la pianta e che non dovevano andare assolutamente sprecati. Il sistema di conservazione consisteva nell’asciugatura in forno a legna, dopo la cottura del pane, dei frutti maturi e successivamente nella loro sminuzzatura con un coltello, oggi per mezzo di un tritacarne.
All’impasto così ottenuto si aggiungevano alcune noci, alcune mandorle, qualche seme di fior di finocchio e i più abbienti, aggiungevano anche qualche goccia di “mistrà” anch’esso distillato in casa.
La massa così aromatizzata veniva successivamente divisa in piccole porzioni sagomate a forma di salame, avvolte nelle stesse foglie di fico e legate con filo di lana, pronte a divenire una povera ma sostanziosa merenda per i nostri nonni.
Le mutate e migliorate condizioni socio economiche della nostra gente e quindi dei marchigiani avevano fatto abbandonare questa antica “genuina e laboriosa merenda”.
Noi della Dolciaria Marche S.r.l. nella nostra continua, costante ricerca delle tradizioni e dei sapori perduti abbiamo ripreso la dimenticata ricetta.
Abbiamo raccolto i fichi, li abbiamo essiccati, li abbiamo macinati, abbiamo arricchito l’impasto con le noci, le mandorle, le nocciole ed abbiamo aromatizzato il prodotto con semi di anice e mistrà; abbiamo porzionato la massa in salami e li abbiamo avvolti nelle odorose foglie di fico e come una volta le abbiamo legate con variopinti fili di lana.
Ripristinando così una tradizione che ora tenta di far conoscere al di fuori dei confini regionali e nazionali.
Nel tentativo di soddisfare i gusti di palati moderni, abbiamo arricchito la versione tradizionale della lonzetta di fico aggiungendo al suo impasto alcune gocce di cioccolato amaro cercando di mitigare la dolcezza del fico non a tutti gradita, ma soprattutto per venire incontro ai mutati gusti dei giovani.
Infine non potendo prescindere dalle nuove normative sull’igiene dei prodotti alimentari, senza peraltro offendere la tradizione, abbiamo ritenuto opportuno oltre che utile interporre tra la foglia e l’impasto un vero e proprio un rivestimento microforato (tecnica brevettata) che mentre non ostacola la traspirazione del prodotto in fase di stagionatura, impedisce il contatto diretto della foglia con la massa edibile e quindi la trasmissione di eventuali microrganismi (lieviti e muffe) in essa presenti come si evince dagli allegati risultati di analisi.
La lonza di fico nutriente e gustosa sempre, vive la sua seconda giovinezza in quanto si è scoperta la sua felice capacità di abbinarsi agli esaltanti sapori dei grandi formaggi italiani quali soprattutto il formaggio di fossa, il pecorino, il parmigiano, il castelmagno, ed altri.
Il tutto nella speranza che il nostro lavoro di ricerca, di realizzazione, di innovazione venga apprezzato dai consumatori, sperando soprattutto nella continuazione di una tradizione che è parte integrante della storia marchigiana e più in generale della cultura della cucina italiana.